La Festa Bella

03/08/2022 AmiciTradizioniUncategorized  No comments

In questi giorni si sta festeggiando la Festa Bella di Spelonga, manifestazione che si tiene ogni 3 anni e dura per un mese intero. Come accade per le nostre tradizioni più sentite, anche questa richiama tutti i cittadini di Spelonga che tornano al loro paese, ovunque siano, per questa festa immancabile.
Voglio raccontarvi la mia Festa Bella. 

La Festa Bella 2019, Spelonga ricomincia da dove aveva lasciato.

Più volte mi si era presentata l’occasione di partecipare ad una delle feste più seguite della tradizione dei nostri territori, quest’anno non mi sono voluto far sfuggire l’occasione e grazie a Camillo e Donatella sono riuscito a vivere La Festa Bella nel giorno in cui viene portato il palo in paese. 

Partiti già tardi, arriviamo in una silenziosa Spelonga intorno alle 21.30. Avevo atteso con ansia la partenza, preparando il necessario e immaginando, senza riuscirci, come sarebbe trascorsa quella notte e il giorno a seguire. Fino all’ultimo non sapevamo nemmeno come arrivare al campo base dove i “150 valorosi” si accampavano per tre giorni alla ricerca e alla preparazione del palo. Finalmente, quando ormai eravamo quasi rassegnati, ecco una jeep che si ferma e ci invita a salire. Io e Camillo carichiamo gli zaini e il vino che ci siamo portati per non arrivare a mani vuote. Si parte. Non abbiamo idea di quale sarà il tragitto, ma ci fidiamo. Proseguiamo per una strada che si fa sempre meno strada, si balla un po’ stando dietro, ma anche questo fa parte del gioco e ci scappa anche qualche risata. Arriviamo in cima ad una salita dove vediamo accantonato da una parte il palo disteso, ci dicono essere di faggio e  lungo  30 mt. Si scende per una ripida discesa, un paio di tornanti ed eccoci finalmente al campo base. Mi guardo attorno, ci sono diverse tende, e ad attenderci un bel fuoco e persone che cantano accompagnati da un organetto. Ringraziamo i nostri compagni di viaggio e  andiamo alla ricerca di qualche viso conosciuto. Incontro subito una faccia amica e poi un’altra, saluti abbracci, pian piano ci ambientiamo. Cominciamo ad offrire da bere, anche se vino, birra ed altro non mancano. Ci raccontano che nel pomeriggio fino a sera c’è stata parecchia gente e hanno mangiato e bevuto a volontà. La serata prosegue tra chiacchiere e bevute, finché non iniziano pian piano a mettersi a dormire, dopo tutto il giorno dopo li aspetta l’ultima fatica. Troviamo posto vicino al fuoco, è una bella serata, si sta benissimo anche all’aperto sotto al cielo stellato di quelli che ormai si possono vedere solo in posti come questo, lontano dalle luci delle città.

L’indomani, due fuochi di artificio ci svegliano presto. Tutti in fila per la colazione e poi si parte per prendere il palo e scenderlo in paese.
Per tutto il tragitto abbiamo fiancheggiato i trasportatori, in un percorso vario tra stradine e sottobosco, dove nemmeno il sentiero è segnato, fino ad arrivare sulla strada principale, dove su di un tornante viene eseguita quella che loro chiamano la manovra: a causa della sua lunghezza, il palo non riesce a fare la curva, deve quindi immettersi per un sentiero  e poi uscirne all’indietro sulla seconda parte della curva. Siamo ormai intorno a mezzogiorno ed il caldo comincia a farsi sentire e ad ogni fontanella che si incontra ci si ferma per abbeverarsi e rinfrescarsi. Finalmente, dopo un tratto impegnativo nel sottobosco, si arriva all’altopiano, dove ci aspetta il pranzo e dove c’è parecchia gente ad aspettare.

Il più è fatto, manca ormai il tratto finale tra i prati. In paese la gente è in attesa e pronti a festeggiare l’arrivo.

Un ultimo sforzo finale sulla scarpata e  finalmente ci si trova sulla via principale verso la piazza. Tutti acclamano i portatori che  tra saluti e inneggiamenti arrivano sulla piazza.

Sul  viso dei 150 valorosi si legge la fatica e la gioia per l’impresa, che in questo anno, dopo il terremoto, ha un sapore particolare. Tra emozioni e lacrime si inneggia l’inno della festa bella.

E’ fatta, la festa può iniziare, 

Da qui alla fine del mese si susseguiranno una serie di eventi, tra cui l’alzata del palo e la costruzione tutto intorno della nave, di cui costituirà l’albero maestro.

Una bellissima esperienza all’interno della loro tradizione che porterò sempre con me, e se avrò l’opportunità la rivivrò volentieri. 

Marco L.

LaFestaBella

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